INTRODUZIONE
Tra le peculiarità dell’Altopiano dei Sette Comuni vi è l’importanza dal punto di vista storico. L’itinerario del Monte Cengio conduce l’escursionista alla visita di uno dei luoghi più spettacolari e significativi della Prima Guerra Mondiale.
L’escursione è facile per chi desidera abbinare un percorso poco impegnativo con la visita di un luogo di elevato valore storico, situato in una posizione da cui si può ammirare uno dei paesaggi più belli dell’ Altopiano.
Grado di Difficoltà: facile
Dislivello: 300 metri
Altitudine Max: 1.348 m slm
Lunghezza: 6 Km (Andata e ritorno)
Tempo di Percorrenza a piedi: 3/4h (andata e ritorno)
L’escursione è considerata facile, percorribile a piedi anche da escursionisti non esperti. Il primo tratto del percorso (accesso alla cima attraverso la cosiddetta “granatiera”) non è invece adatto per le mountain bike, che comunque possono accedere alla parte sommitale utilizzando la strada.
E’ necessario essere muniti di una torcia elettrica (in alternativa può andare bene anche la torcia del telefonino) visti i numerosi passaggi all’interno di gallerie.
Per chi accede all’Altopiano di Asiago arrivando dall’Autostrada Valdastico, seguendo le indicazioni per Asiago, lungo la SS 349 “Statale del costo” ,la strada di accesso al Monte Cengio si trova poco dopo il termine della salita, in prossimità della locanda “Ai Granatieri”. Chi giunge da Asiago deve invece seguire le indicazioni per Vicenza. Alcuni chilometri dopo aver superato l’abitato di Treschè Conca, troverà la locanda “Ai Granatieri” sulla destra.
IL PERCORSO DI ACCESSO AL MONTE CENGIO
Partendo a piedi dopo aver parcheggiato l’auto al Piazzale Principe di Piemonte si imbocca la strada sterrata che parte dalla sinistra del piazzale stesso. Ad indicare l’inizio del percorso sono visibili anche dei cartelloni che riportano le principali informazioni sul luogo, installati nell’ambito del progetto “Ecomuseo della Grande Guerra”.
Il sentiero si sviluppa lungo il lato sud-ovest del massiccio montuoso, scavato per lunghi tratti nella roccia viva e in alcuni punti utilizzando gallerie. La funzione di questa mulattiera di arroccamento, chiamata anche “granatiera” ,era quella di consentire l’accesso alla zona sommitale attraverso una via protetta dai tiri dell’ artiglieria austriaca (situata a nord).
Il sentiero si sviluppa per circa 4 km, consentendo di arrivare alla quota 1347 mt. Della cima.
Il dislivello di 150 m sembra non farsi sentieri, in quanto i numerosissimi punti di interesse storico (trincee, gallerie, postazioni di artiglieria, oltre al famosissimo salto dei granatieri) consentono piacevolissime soste e in caso di giornate calde i passaggi in galleria permettono di rinfrescarsi.
La vista sulla parte finale della Valle dell’Astico e sulla retrostante pianura, di cui si gode per tutto il tragitto, toglie il fiato.
Dopo aver percorso un’altra imponente opera militare, la “Galleria di comando”, si sbuca nel cosiddetto Piazzale Pennella (generale che da qui diresse le operazioni militari) da cui è possibile spaziare con lo sguardo su tutta la conca centrale dell’Altopiano di Asiago e da dove è possibile, percorrendo un ultimo tratto di salita, accedere alla zona sommitale del monte (quota 1347).
Una volta visitata la cima, possiamo intraprendere il percorso di ritorno seguendo la strada militare che da Piazzale Pennella ci porterà fino alla chiesetta intitolata ai Granatieri di Sardegna.
Da qui possiamo tranquillamente ritornare al punto di partenza percorrendo la strada asfaltata che dal Piazzale dei Granatieri riporta al Piazzale Principe di Piemonte.
Lungo la strada di ritorno si trova una deviazione dove in pochi minuti si raggiunge Treschè Conca, da qui consigliamo di proseguire a piedi (passeggiata di circa un’ora/un’ora e mezza) o in auto fino al Forte Corbin, costruito prima dello scoppio del Guerra come modello architettonico da seguire per la costruzione di tutti gli altri Forti.